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domenica 30 gennaio 2011

Una domenica senza il nostro Spezia, tra polemiche e intolleranza...

Dicono che la pazienza sia la virtù dei forti, l'equilibrio una dote fondamentale, il rispetto imprescindibile: tutto questo, forse, nella vita di tutti i giorni, molto meno quando si parla di una passione, come lo Spezia per i suoi tifosi.

Inutile invocare la pazienza o l'equilibrio quando l'obiettivo finale è lontano, quando le aspettative non trovano il riscontro del campo, quando ciò che credi possa essere facile in realtà è estremamente difficile.

Prendo spunto da un pezzo che, in settimana, il collega Marco Rocca ha pubblicato sul suo Blog, comincia così: "...propongo una tregua" che dice tutto e fotografa il momento storico in casa Spezia.

C'è dell'altro nel pezzo, c'è il richiamare alla memoria quella che è stata la nostra storia passata, fatta più di dolori che di gioie, fatta di Campionati spesso anonimi di Serie C, di Presidenti dalla dubbia provenienza e potenzialità, di Direttori Sportivi portati più a fare i loro interessi che quelli della squadra, di Allenatori di cui si è persa traccia.


Non mi stupisco più di tanto: la ricerca affannosa del capro espiatorio, del colpevole a prescindere, fa parte ormai consueta del nostro DNA, qualche anno fa alimentata dai discorsi da Bar, ai giorni nostri da internet, dai muri e forum dei tifosi.

Il tutto complicato dall'aver toccato la B ed averla persa in maniera crudele, tanto da creare un innalzamento dell'asticella delle ambizioni, tale da farci detestare pure un campionato di transizione in C1.

Si dirà, adesso c'è Volpi, i soldi non mancano, quindi il livello di accettazione degli errori è molto basso, convinti tutti come siamo che chiunque di noi saprebbe far meglio di qualsiasi DS, perché noi si che conosciamo la serie C.


Errori che, sia chiaro, sono stati commessi ed altri se ne commetteranno, perché nel calcio le variabili che portano al successo sono tali e tante da non poterne decidere le sorti, nemmeno quando il denaro non manca.

E' vero inoltre che le stagioni importanti spesso hanno bisogno di essere programmate in anticipo, non è raro che servano anni per trovare le giuste alchimie, il giusto gruppo di giocatori, in grado di poter formare quella squadra, necessaria per vincere.

Da questo punto di vista, l'essere partiti un po' a fari spenti, per dover poi inseguire le ambizioni della piazza e del Presidente (che ne frattempo ha cominciato a frequentare il Picco ed invaghirsi del suo giocattolo) non ha facilitato i compiti.


Inserire giocatori in corsa, dopo aver cambiato Allenatore e modulo di gioco, condito da qualche infortunio di troppo, ha complicato i piani di chi poi ha sicuramente messo del suo nel determinare la precaria condizione di classifica.

A proposito di questo mi ricollego ad un altro passo del pezzo di Marco, dove dice: "l’essere polemici a prescindere, l’invocare giocatori partiti o in partenza e spernacchiare quelli rimasti non ci aiuterà, credo, a uscirne fuori" che sintetizza le incongruenze di una piazza che ormai, pur di prendersela con i soliti noti, ormai va avanti al grido - è tutto sbagliato è tutto da rifare -.

Ma è così che si programma il futuro? cambiando ad ogni batter di ciglia area tecnica o allenatori, sin che non si imbroccherà, magari per fortuna, la strada giusta?


Io non so cosa farà Volpi, ma ne da tifoso, tanto meno da giornalista, mi permetterò mai di forzarne le scelte, come qualche benpensante pensa di fare, come se ad un imprenditore di tal calibro, bisognasse suggerire mosse o strategie.

Non vale in questo caso, nemmeno ciò che parte della tifoseria pensa di Volpi, paragonandolo al ricco e ignorante al quale vengono fatti i dispetti alle spalle dai componenti della società: mi pare una tal follia solo pensarlo che mi rammarica persino averla scritta e commentarla.

Faccio mio il consiglio di Marco, la voglia di rimandare a data da destinarsi la stesura della lista dei promossi o dei bocciati, di chi si meriterà di continuare ad indossare la gloriosa maglia bianca o di deciderne scelte tecniche dentro o fuori dal campo, perché i giudizi sommari a me personalmente non sono mai piaciuti, perché ho l'abitudine di rispettare il lavoro altrui.


Abitudine dettata non certo dal voler concedere crediti immeritati, ma piuttosto nel prendere coscienza di quelle che sono le imponderabilità di una materia che unisce le folle, ma può pure dividerle in un batter d'occhio.

Non voglio aver ragione, nemmeno farmi amici o coltivare interessi di alcun tipo, come certa gente, alla quale manca invece del tutto la benché minima briciola di rispetto per il lavoro e le idee del prossimo, si ostina a pensare! Mi piacerebbe solo che riuscissimo a sfruttare le possibilità del Presidente Volpi e la sua voglia di vincere, con pazienza e sposandone appieno il progetto e gli uomini da lui scelti per portarlo avanti.

E sia chiaro, qualsiasi essi siano in futuro! Perché tifare i nostri colori deve restare il motivo principale che coltiva la nostra passione. Fare le pulci a tutto il resto, porta solo confusione ed a rendere l'ambiente difficile da gestire.


Si riparte, con qualche nuovo arrivo ulteriore, da rispettare ed incoraggiare da quando vestirà la maglia bianca per la prima volta, perché se si è perso il sapore del Picco di una volta, se siamo più affannati a trovare colpevoli per tutto, non è certo colpa di Volpi, di Varini o di Pane, solo per fare degli esempi, ma forse di chi ha deciso che il calcio, così com'era una volta, non andava bene e non poteva andare avanti.

Mi rendo conto di non essere riuscito a parlar di calcio, in questa domenica senza il nostro calcio, e la cosa mi da una noia bestiale, perché è ciò che più mi piace. Discutere quale sia il vero ruolo di Ale Cesarini, perché non è così scontato che sia il trequartista. Del come potrebbe girare l'attacco da qui in avanti, con il ritrovato Saudati, Musetti, Colombo e lo stesso Cesarini. Quale modulo adottare se il 4-3-3 o il 4-2-3-1.


Ma purtroppo siamo affaccendati in ben altro! Con la speranza che presto o tardi la luce torni a vedersi distintamente e si ritrovi la voglia di parlare di calcio senza pregiudizi, chiedo troppo?

PS. - A seguire le Pagelle di Gubbio - Spezia: Fiorillo 6; Bianchi 6, Buscaroli 5, Comazzi 5,5, Pedrelli 6; Casoli 7, Buzzegoli 6, Herzan 5,5; Vannucchi 5,5 (Musto s.v.); Cesarini 5 (Lazzaro 5), Colombo 5.
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