Esultanza finale sotto la Curva |
Troppo incerti gli spareggi, temibile il Pavia e caldissima la giornata, per esserne certi, ma al "Fortunati" gli aquilotti hanno confermato tutto quello di buono che le ultime gare del torneo avevano fatto vedere, approcciando subito bene la gara e dimostrando freschezza fisica e mentale.
Il resto lo hanno fatto le qualità tecniche della squadra di D'Adderio e l'incessante tifo del migliaio di tifosi spezzini giunti in Lombardia per trascinare i bianchi alla vittoria.
D'Adderio continua con il 4-1-4-1 o 4-3-3, come lo si vuol chiamare, ma rispetto a Salò, preferisce allargare Capuano a destra, spostando Chianese dalla parte opposta, con Cesarini attaccante centrale.
Ma è la fascia centrale del campo che fa la differenza, con Grieco playmaker, affiancato a destra dal rientrante Padoin ed a sinistra da Herzan; lì viene eretto il muro quasi invalicabile che costringe il Pavia a cercare il lancio lungo o la soluzione personale, molto spesso fine a se stessa.