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martedì 24 agosto 2010

Il Pagellone: Colombo ritorna alla grande, Lazzaro gran gol!

"Una squadra da Picco", questa piccola frase descrive bene ciò che ha pensato la tifoseria durante la gara di ieri con l'Alessandria.
Serviva quella a tutti i costi per riuscire a rimediare almeno un punticino dopo essere andati sotto in quel modo di un gol e di un uomo.

E la squadra da Picco è venuta fuori, con gli aggiustamenti di D'Adderio, ma soprattutto nella testa dei protagonisti, sorretti sugli spalti da un pubblico atipico nella collocazione, ma caloroso come sempre.

Ci ha pensato Nunzio Lazzaro ad agguantare il sacrosanto pareggio, con una girata fulminea da attaccante vero, quando le forze spese sul campo, stavano appesantendo le gambe.

Cuore e grinta, ma anche qualità, soprattutto da parte di un giocatore che quando indossa la maglia bianca moltiplica il suo rendimento, Corrado Colombo.

L'idea di riportarlo a casa, la sua volontà, il matrimonio che si concretizza, un rinforzo davvero pesante per Fulvio D'Adderio che dalla prossima gara potrà contare anche sulle prestazioni di Marchini e Fissore.


Le pagelle:

Aprea  5 - Cinque, perché un quattro ad un ragazzo come lui non mi va assolutamente di darglielo. Gioca il jolly alla prima giornata, se tanto mi da tanto, per qualche mese siamo a posto.

Enow 7 - Parte da terzino destro, non benissimo, poi dopo l'espulsione di Comazzi e l'infortunio di Scantamburlo, deve fare il centrale. Chiude tutti i varchi e sfrutta la sua velocità nei recuperi. Reattivo.

Comazzi 4 - Difficile pensare che quello visto nei venti e rotti minuti in cui è stato in campo, sia il vero Comazzi. Da l'impressione di prendere l'impegno sotto gamba. La prima ammonizione è una svista del direttore di gara, ma la seconda, anche se viziata da un probabile fallo di mano di Martini, è un'ingenuità da principiante. Ora quindici giorni per ricaricare le pile, perché questo Spezia per essere competitivo al massimo, ha bisogno anche del miglior Comazzi.

Scantamburlo n.g. - Pochi minuti di gara per lui, poi la gomitata al volto di Artico e la doccia anticipata. Risultato, due punti di sutura allo zigomo e la frattura del setto nasale. Con buona pace del direttore di gare che estrae solo un giallo nei confronti del giocatore grigio.

Buscaroli 6,5 - Entra a freddo e si mette a fare a sportellate con Artico. Sbaglia poco o nulla, solo una scivolata sul brutto terreno del Picco rischia di compromettere prestazione e risultato, ma ci pensa Martini a graziarlo.

Pedrelli 6,5 - Deve prendere confidenza con il ruolo di terzino, ma comunque soffre poco, anche in inferiorità numerica. Semmai gioco forza deve limitare le scorribande offensive, quindi va poco al cross, ma ieri era troppo importante non rischiare di prendere il secondo gol. In crescita.

Chianese 5,5 - Parte con il freno a mano tirato e va avanti più o meno sulla stessa falsa riga per l'intero incontro, nonostante D'Adderio lo risparmi togliendo dal campo Casoli, dopo l'espulsione. Nel precampionato pareva tra i più in forma, dopo una prestazione del genere, forse alla prossima si cambia, c'è Ferrarese che scalpita in panchina!

Padoin 6 - La sua duttilità lo porta ad iniziare mediano, per poi andare a ricoprire il ruolo di terzino a destra. Così e così in entrambe le posizioni, ma c'è da dire che il suo cerca sempre di farlo al meglio, anche rischiando l'espulsione.

Herzan 6 - Per quanto corre, meriterebbe nove, ma non essendo ancora al top della forma, non è brillante nel tocco e nella misura. Ma in quanto a diga di centrocampo, con Musto, mettono una riga e l'Alessandria, nella ripresa, è costretta a limitarsi al lancio lungo.

Casoli 6 - Non gioca nemmeno mezzora, poi viene sacrificato dal mister nell'emergenza. Fa cose buone e sfiora pure il gol del vantaggio. Sentiremo molto parlare di lui in questa stagione, non ho dubbi.

Musto 6 - D'Adderio lo risparmia inizialmente, ma appena c'è necessità di inserire un elemento di rottura lo chiama subito in campo e lui piano piano si adegua al ritmo tosto della gara. Prova a far gioco, anche se il centrocampo avversario è intasato, ma l'impressione è che diventerà elemento imprescindibile se il modulo continuerà ad essere questo.

Lazzaro 7 - L'intesa con Colombo è da perfezionare, ma gli spazi e gli assist che gli potrà servire il nuovo compagno di reparto, gli consentiranno di andare spesso alla conclusione. Realizza un gol da attaccante vero, ma forse non c'era nemmeno bisogno che ce lo dimostrasse, di questi gol ne ha già fatti parecchi. Ha la possibilità di dimostrare quel che vale in una categoria
importante.

Colombo 7,5 - Voleva tornare a respirare l'aria del Picco, è stato accontentato e la gara di ieri ce lo regala in forma smagliante. Va vicino al gol su punizione, ma il portiere compie una prodezza, di testa le prende tutte, compreso l'assist per il gol di Lazzaro. Se gioca sempre così, come dice D'Adderio, in attacco giocheremo sempre in superiorità numerica sugli avversari. Esce stremato tra gli applausi scroscianti.

Capuano 6 - Ultimo scorcio di gara per lui, con la solita grinta e la solita corsa. Non incide molto, ma le gambe dei suoi compagni non girano più.

Mister D'Adderio 7 - In settimana aveva provato varie situazioni di gioco, quindi non era facile intuire quale sarebbe stata la formazione iniziale. Certo, in avvio mai si sarebbe immaginato di dover fare due sostituzioni nel giro di 25 minuti. Invece ridisegna la squadra, lasciando sul terreno di gioco, due punte, supportate da tre centrocampisti. Il risultato gli da ragione, ma certo con gli arrivi di Marchini e Fissore, avrà pure l'imbarazzo della scelta ogni domenica.

Arbitro Carbone 4,5 - Sembra avere un conto in sospeso con il Picco. Intendiamoci, non sbaglia ad espellere Comazzi, perché ci stava il rosso diretto, ma la prima ammonizione comminata al difensore spezzino è di una leggerezza incredibile. Per il resto sbaglia spesso l'interpretazione sui falli, sia lasciando correre a sproposito, sia punendo troppo alcuni contatti veniali. Poi Sig. Carbone, alla fine c'è il terzo tempo, non se l'è ricordato?

Il tifo del Picco 9 - La protesta della Curva sposta il tifo in gradinata, l'effetto è ancor più suggestivo, ma la Ferrovia quasi vuota è un colpo al cuore della tifoseria. Chi entra sostiene la squadra per tutti i novanta minuti, senza se e senza ma, certo non aiutano la squadra quelli che stanno fuori, qualunque sia il motivo della loro protesta, condivisibile o no. Resto dell'idea che prima di tutto debba venire la fede per la propria squadra del cuore, inseguire i mulini a vento, oltre che essere deleterio, allontana anche i tifosi da quello che è lo scopo principale della presenza sugli spalti, l'esultare ad un gol di Lazzaro o ad una giocata di Colombo, nessuno me lo leva dalla testa, nemmeno la tessera del tifoso...
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