Sono passati quattro giorni dalla sconfitta con il Rodengo, ed è almeno da un paio che provo a dare il via ad uno scritto che parli del momento, che provi a spiegare dal mio punto di vista quello che loro, noi, voi state vivendo in questa travagliata settimana.L’ho cominciato tante volte, ho sempre cancellato, perché certe cose faccio fatica a digerirle, certe esagerazioni mi fanno pensare a periodi storici diversi e distanti da noi, forse per spirito, o semplicemente in cui, magari in pochi, ma se facevi l’abbonamento te lo tenevi in tasca tutto l’anno e non lo strappavi a ottobre, ben sapendo che ben che vada, avresti lottato per la salvezza.
Erano anni in cui era difficile seguire lo Spezia che giocasse a Pontedera oppure a Civitavecchia, ma qualcuno ci andava, ci è sempre andato, io c’ero.
Quando ripenso a quei tempi, mi resta difficile pensare che quello spirito sia sopravvissuto sino ai giorni nostri intatto; eppure di Presidenti ne abbiamo visti passare tanti, i più disparati, intrallazzoni, bugiardi, delinquenti, millantatori e si potrebbe continuare la lista all’infinito.
Ma forse il punto è proprio questo, ormai la convinzione mi perseguita come fosse una maledizione, mi sono convinto che deve essere proprio destino: la nostra natura di sfigati mal si addice ai colpi di fortuna! Tanto che quando ci accade, stentiamo a crederci ed abbiamo un morboso desiderio di svelare quello che c’è dietro, quello che non ci hanno detto, perché non è possibile che capiti proprio a noi.
